
Algoritmi di Alessandro Feroldi
11.5.2021 L’editoriale di Alessandro Feroldi
Il migliore amico dell’uomo
Una delle conseguenze meno note della pandemia è l’aumento di animali domestici (soprattutto cani) nelle case degli italiani, in primis di coloro che vivono soli. Il cane viene dal lupo, un’evoluzione della specie che ha creato il più antico rapporto tra uomo e animale. Il termine scientifico del cane è canis lupus familiaris. Mentre il lupo è canis lupus. La famiglia dei canidi comincia con i lupi grigi, che risalgono a quasi un milione di anni fa. Ma, quando manca il cibo, il lupo predatore e affamato si avvicina ai villaggi degli uomini per cercare cibo. E così circa 30/40.000 anni fa il lupo si fa domestico (familiaris) e diventa cane. Esistono oggi 300/400 razze canine, dal grosso alano al piccolo bassotto, nel mondo ci sono 400 milioni di cani domestici e altrettanti randagi. In Italia sono 7,5 milioni. Provate a leggere i mille social network sui cani, e vedrete che rapporto strettissimo si è creato in pandemia tra l’uomo e il cane. Gli scienziati ormai hanno stabilito che le tre specie animali più simili all’essere umano sono i cani, le scimmie e i delfini. Manca solo la parola. Il cane si usa anche in ambito medico, perché il suo olfatto riconosce un milione di odori, anche le sottospecie che l’uomo non percepisce, tra cui i segnali, per esempio, del tumore al colon (ricerca di medici giapponesi). P.S. Ma perché da 250 milioni di anni esiste la zanzara, che mi punge incessantemente mentre scrivo sotto il portico in campagna?